L’obiettivo di ogni genitore nell’educazione dei figli è l’autonomia di questi ultimi: trarre dal bambino e dalla bambina le potenzialità e le capacità che consentiranno loro di affrontare la vita con tutte le proprie risorse.
Un ragazzino di 12 anni potrà senz’altro andare a letto più tardi di un bambino di 7, e così ci si dovrà comportare nella maniera che più si adatta alla sua crescita in tante altre situazioni regolative.
Pensare che possa valere il contrario, tanto più oggi che si tende a trattare da grandi i piccoli e da piccoli gli adolescenti, anche di 16, 17 anni, è pericolosissimo.
Credere, per esempio, che un bambino di soli 3, 4 anni possa davvero disporre dell’arguzia per prendere in giro il genitore è un’idea bizzarra (presumibilmente questo è possibile, ma a partire solo dai 9, 10 anni); d’altro canto, a fare battute ironiche con un bambino di 5 si ottengono davvero scarsi risultati, perché il bambino non ha ancora la capacità di capire che quella dell’adulto non è una vera affermazione, ma una finta osservazione, sarcastica: «Bravo, comportati così, vedrai che funzionerà…»; «Ti diverti a far arrabbiare la mamma? Bene, vai pure avanti!»; «Allora, quando il signorino vuole, iniziamo la cena…».
Sono tantissime le frasi di questo tipo che i genitori rivolgono ai figli prima dei 7 anni, quando questi non possiedono ancora appieno gli strumenti per elaborarne il senso e la loro capacità di coglierne l’astrazione è davvero molto limitata.

Il rischio è di credere che i figli non ascoltino quando in realtà semplicemente troppo spesso manca una conoscenza di quelle che sono le esigenze e le possibilità reali dei figli nelle varie età della vita.
Sono fasi da attraversare senza che i genitori tengano il cronometro in mano, rispettando piuttosto la natura e le caratteristiche di ogni singolo figlio.
Conoscerle permette di avere a disposizione una mappa del percorso da cui devono comunque passare.
“Saltare” anche solo una delle fasi dell’educazione in età precoce può portare con sé delle complicazioni e causare, poi, difficoltà nella vita adulta. Intendo porre l’accento quindi sull’importanza di modulare l’educazione età per età, perché ciò può davvero fare la differenza nella formazione dell’individuo.
Non ci sono privilegi per nessuno: occorre accompagnare l’età della vita dei figli con un’educazione adeguata passaggio per passaggio e non usare lo stesso stampino per tutti.
Articolo di Daniele Novara estratto dal libro “Organizzati e felici” edizione BUR Rizzoli.
Daniele Novara dirige il servizio di Parent Counseling per aiutare i genitori in difficoltà nell’educazione dei figli.
Per informazioni e appuntamenti studio.consulenza@cppp.it 3316190707 (dalle 9.00 alle 17.00 nei giorni feriali).
