Troppi genitori alla nascita dei figli smettono di essere coppia e diventano semplicemente papà e mamma.
Tutto finisce col ruotare attorno ai piccoli.
Si immedesimano a tal punto nella loro vita che perdono ogni momento di intimità esclusiva.
Sembra mancare proprio lo spazio per fare qualcosa da soli. Per uscire, i figli devono esserci sempre, per fare un weekend lo stesso. A poco a poco la coppia non si riconosce più.
Anche la sessualità subisce delle conseguenze: il lettone è stato letteralmente occupato dai figli!
È scomparsa ogni privacy pure all’interno della casa, perfino il bagno viene condiviso.
I figli diventano sempre più esigenti e pretendono anche che i genitori guardino i cartoni animati. Il poco tempo che resta non viene dedicato alla coppia, ma a giocare con loro.
Ma fa bene tutto ciò ai figli?
Direi di no!
I figli hanno bisogno di genitori che attraversino la loro esperienza sentimentale come qualcosa di positivo da trasmettere e testimoniare. Non sto parlando dei genitori separati, sto parlando della coppia sotto lo stesso tetto, che ha diritto e bisogno di guardarsi negli occhi, di riconoscersi come partner che vivono una storia d’amore.
Come fare?
Occorre prendersi con regolarità un momento tutto per sé lasciando i figli ai nonni, alla tata, alla baby-sitter. Si può andare a cena, al cinema, a una mostra, a fare una passeggiata.
Ritagliarsi il tempo necessario alla manutenzione del proprio rapporto di coppia senza lasciarlo al caso, senza lasciare che la routine familiare affondi la costruzione della vita coniugale.
È necessario che i genitori sappiano fare gioco di squadra non solo in funzione dei compiti educativi, ma anche dal punto di vista sentimentale, preservando spazi preziosi dedicati unicamente alla coppia.
Estratto dal libro di Daniele Novara “Organizzati e felici. Come affrontare in famiglia le principali sfide educative dei figli, dai primi anni all’adolescenza” (ed. BUR Rizzoli 2019)