Imparare dai compagni: ecco la direzione giusta

La giusta direzione è imparare dai compagni. Sono loro che attivano l’imitazione, permettendo ai bambini di riconoscersi in quello che è il loro potenziale di sviluppo.
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Convegno CPP online 2024 "A scuola si impara dai compagni", giovedì 29 agosto, dedicato al mondo delle scuola. Con Daniele Novara, Alberto Pellai e lo Staff CPP


L’apprendimento è un atto collettivo

Imparare dai compagni, questo è il metodo migliore. Oggi anche le neuroscienze confermano che il modo più semplice ed efficace di imparare passa attraverso l’imitazione. Si tratta di osservare, studiare, interagire con un’altra persona o un gruppo che sa fare qualcosa che noi non sappiamo ancora fare.

Analizzando il suo comportamento, anche in modo non consapevole e cogliendone le procedure operative, capiamo progressivamente come funziona un determinato schema pratico o concettuale e lo apprendiamo a nostra volta.

Basta falsi miti

La convinzione che per gli alunni sia più facile imparare dalle parole dei docenti che dai propri compagni è un equivoco difficile da dissipare. Resta infatti diffusa l’idea della centralità della spiegazione, di quel momento in cui il docente, secondo una sorta di cerimoniale scolastico, inizia a parlare.

La trasmissione del sapere, quell’effluvio verbale al quale è consegnato l’apprendimento, sospende il tempo e lo spazio e si trasforma in un rito, un atto fondativo dell’istituzione scolastica.

Ma si tratta appunto di un rito, non di un’azione consapevole e professionale, né di una ricerca di efficacia per l’apprendimento degli alunni.

L’importanza dei coetanei

Le competenze adulte sono troppo distanti dalle capacità cognitive infantili e adolescenziali: gli alunni cercano di adeguarsi, ma non imparano veramente.

Piuttosto apprendono grazie ai coetanei, imparano dai compagni. Sono loro, specialmente quelli con una competenza leggermente superiore, che attivano l’imitazione, permettendo ai bambini di riconoscersi in quello che è il loro potenziale di sviluppo: osservo chi è in grado di disegnare un elefante e lo riconosco anche come un mio potenziale. Ci provo, magari sbagliando, e alla fine ci riesco.

«Gli insegnanti sono incapaci di far capire a un bambino di tre anni una quantità di cose che un bambino di cinque gli sa far benissimo intendere: vi è fra loro una naturale osmosi mentale».

Maria Montessori

La vicinanza cognitiva fra compagni e compagne favorisce quindi l’apprendimento.


Testo tratto dal libro “Cambiare la scuola si può” di Daniele Novara
Per approfondire questo argomento puoi partecipare al Convegno online “A scuola si impara dai compagni”, giovedì 29 agosto 2024

Convegno CPP online 2024 "A scuola si impara dai compagni", giovedì 29 agosto, dedicato al mondo delle scuola. Con Daniele Novara, Alberto Pellai e lo Staff CPP

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