Le domande maieutiche sviluppano apprendimento

Le domande creative, generative o maieutiche, sono occasioni per costruire percorsi di apprendimento.
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Immagine per rappresentare la creatività delle domande maieutiche

Le domande creative, o maieutiche, sono quelle che vengono poste per cono­scere qualcosa che non si conosce. Sono occasioni per costruire percorsi di apprendimento aperti e sostenibili.

Per questo sono domande generative, così come dice il termine stesso che le definisce.
Si muovono nel senso dell’indagine, mirano ad andare ol­tre, alla ricerca di ciò che non è noto dentro e fuori di noi, e che finora resta velato dalle tradizioni, dalla consuetudine e dagli stereotipi. 

Sono occasioni per costruire percorsi di apprendimento aperti e sostenibili. 

Le caratteristiche della domande creative o maieutiche: 

  • sono legittime (chi le pone non conosce la risposta)
  • generano interesse (sviluppano conoscenza)
  • problematizzazione una situazione (aprono punti di vista e scenari di cono­scenza che possono risultare inediti) 

Puoi approfondire questo tema con il corso online “La dimensione creativa della domanda maieutica“, il seminario esperienziale “L’arte della domanda maieutica” e il corso annuale “Il colloquio maieutico“.


Le domande di controllo

Viceversa, le domande di controllo si basano sulla prevedibilità e la tendenziosità, sono fatte per avere conferma e vogliono una «risposta esatta» su cui successivamente l’alunno sarà giudicato: okay se la ri­sposta è giusta; stop se la risposta non coincide con la correttezza ef­fettiva o presunta. 

L’apprendimento non è una questione di risposte esatte, ma di ca­pacità applicative, cioè di saper usare le conoscenze in un contesto operativo, concreto, reale. 

Immagine per rappresentare le domande creative o maieutiche

Definizione di maieutica

«Maieutica» è una parola antica, che in greco, associata alla paro­la téchne, significava «arte dell’ostetricia», quell’impasto di conoscen­ze teoriche e pratiche delle donne che facevano nascere i bambini. 

Fu appunto il filosofo Socrate a rendere famosa la maieutica. Prendendo a prestito il termine dal lavoro della levatrice lo applicò alla conoscenza. 

  • Come facciamo a imparare? 
  • Che accade quando impariamo qualcosa di nuovo? 
  • Qual è il ruolo del maestro? 

Tutto quello che possiamo imparare dipende da due elementi: il primo sta nel riconoscere i nostri limiti e le nostre ef­fettive possibilità, liberandoci dalla convinzione di sapere tutto e am­mettendo che «sappiamo di non sapere».

Il secondo consiste invece nel mettersi alla ricerca. La conoscenza è un movimento, un’azione della persona che si pone alla ricerca della verità, che può essere solo personale. Nessun altro può consegnarcela già pronta. 

L’aspetto molto interessante di questa prospettiva è che sposta l’at­tenzione dal maestro all’allievo. Imparare non significa ricevere e fare mio un sapere che qualcun altro mi sta trasferendo, ma piuttosto im­pegnarmi in un processo che fa «nascere», «venir fuori», la conoscen­za da me stesso e dal mio impegno. 

Il ruolo del maestro

Non è colui che sa qual è la verità e me la insegna, ma chi, come un’ostetrica, possiede la maieutiké téchne, sa cioè che cosa fare per creare le condizioni miglio­ri della mia crescita


Daniele Novara ha elaborato il metodo maieutico presentato nel libro “Cambiare la scuola si può” partendo da un grande maestro: Danilo Dolci, che ha conosciuto per la prima volta nel settembre del 1982. 


Articolo di Daniele Novara estratto dal libro “Cambiare la scuola si può” (edizioni BUR Rizzoli).

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