Negli ultimi decenni, le ricerche sia psicologiche sia neuroscientifiche sul concetto di imparare in gruppo hanno permesso di capire sempre meglio che l’apprendimento è un’esperienza anzitutto sociale, dove l’interazione con gli altri e il fare gruppo rappresentano l’elemento prioritario.
L’imitazione sociale è da sempre la strategia che il genere umano privilegia per imparare rapidamente ed efficacemente.
I punti principali dell’apprendimento sociale:
- Gli alunni imparano tra di loro
- La didattica sociale è meglio di quella speciale
- La capacità di gestire il gruppo classe
Bambini e ragazzi imparano in gruppo tra di loro
Ci racconta un’insegnante della scuola primaria:
«Ho continuato a spiegare quel concetto ma non gli entrava in testa assolutamente, poi ho chiesto di fare un esercizio, divisi in gruppi di tre o in coppia. Quelli che avevano capito spiegavano agli altri più semplicemente di come facevo io e ottenevano migliori risultati».
La spiegazione frontale, la cosiddetta lezione, resta il metodo più difficile da utilizzare, sia perché i tempi di concentrazione sono molto limitati, sia perché la distanza cognitiva fra l’adulto e il bambino è molto elevata.
Nell’interazione sociale chi aiuta gli altri acquisisce un vantaggio cognitivo considerevole legato al fattore assimilazione, ossia al potenziale di incremento che si ha quando si deve organizzare una conoscenza in funzione degli altri: «Finché non l’ho dovuta spiegare, quella regola non mi era proprio chiara».
A volte sembra che alcuni alunni siano svogliati, distratti, poco propensi nell’imparare con il lavoro di gruppo, può succedere. L’insegnante in questi casi deve confermare con chiarezza che il compito è di gruppo. Più i bambini e i ragazzi sono impegnati nel lavoro e più tutti vengono coinvolti.
L’insegnante mette a disposizione le sue conoscenze senza sostituirsi al necessario lavoro degli alunni per imparare in gruppo.

Ma quanto è importante l’insegnante per imparare in gruppo?
Condotto da Marta Versiglia e Vanja Paltrinieri, ti fornirà strumenti pratici per attivare un lavoro maieutico con il gruppo classe.
La didattica sociale è meglio di quella speciale
Una didattica centrata sull‘imparare con il lavoro di gruppo, sulla continua interazione fra compagni consente una maggior efficacia nei risultati in quanto produce un effetto full immersion, dove il lavoro è continuo, e l’esperienza, attiva e diretta, prevale sul puro e semplice ascolto dell’insegnante.
Si possono far preparare le lezioni dal gruppo, far svolgere i compiti a casa sempre in gruppo ma specialmente attivare processi di ricerca e problematizzazione che diano la spinta a mettersi in gioco, a contribuire al lavoro.
La capacità di gestire il gruppo classe è un basilare della professionalità del docente
Ovviamente ci sono tanti modi di farlo. Una volta il domatore andava per la maggiore.
I tempi sono cambiati e se non ci si vuole ritrovare tutti i giorni a discutere con i genitori, è bene rinfrescare la propria competenza di gestione del gruppo classe.
Per questo proponiamo una capacità di regia maieutica.
La parola deriva dal termine greco che sta per ostetricia, cioè far nascere, tirare fuori. È la metafora più antica e significativa dell’educare stesso, lavoro che permette di creare una interazione.
In questa prospettiva, l’insegnante si occupa di pre-disporre l’ambiente e la lezione per imparare in gruppo, piuttosto che disporre pedissequamente, ogni singolo passaggio.
Il ruolo di regia consente di creare situazioni di esperienze dove gli alunni si muovono con libertà alla ricerca di soluzioni e risposte autonome.
Divisi in gruppi, in triadi o in coppie, gli alunni attivano le loro risorse di ricerca, mentre l’insegnante li aiuta mettendo a disposizione informazioni, conoscenza e fonti possibili.
“Regia pedagogica” significa far lavorare gli alunni in una logica sociale, accettare maggiormente i loro errori come necessità evolutiva piuttosto che come semplice sbaglio.
“In gruppo si impara meglio” è un articolo estratto dal libro “Con gli altri imparo. Far funzionare la classe come gruppo di apprendimento” (Edizioni Centro Studi Erickson, 2015) di Daniele Novara e Elena Passerini.
7 gennaio 2025



