Gli studi che hanno confrontato la lettura su carta con quella su schermo, sono ormai tantissimi, ed esistono diversi meta-studi che li confrontano. Vi è un’ampia, anche se non unanime, convergenza dei principali studiosi (Baron, Wolf, Mangen, Piper), sul fatto che leggere su carta sia meglio che leggere su schermo soprattutto per i testi superiori alle due paginette. Ma perché?
- Le dinamiche di lettura
- Le implicazioni cognitive
- Le complicazioni dell’era digitale
- L’importanza della lettura su carta nella formazione
Le dinamiche della lettura su schermo e su carta
Le caratteristiche della lettura digitale sono state descritte in vari modi sintetizzabili in questi tre elementi:
- skimming (lettura superficiale),
- skipping (lettura di parti),
- scrolling (scorrimento veloce).
In particolare, gli studi di Liu hanno evidenziato una struttura a F, per cui la lettura su schermo tende a leggere la parte iniziale, alcuni parti centrali, la parte finale. Una lettura veloce alla ricerca di parole e concetti chiave.
Gli studi di Piper e Ulin hanno evidenziato il ruolo cruciale della sequenzialità e del senso della sequenzialità dato dalla materialità della lettura cartacea, percepibile al tatto e soprattutto passibile della ricorrenza, cioè del poter tornare facilmente indietro.
Leggere un testo utilizzando uno schermo presenta maggiori svantaggi che leggere il medesimo testo su carta. Su schermo è più difficile orientarsi nel testo con riferimenti visuo-spaziali perché manca la dimensione tattile. Tenendo in mano un testo posso orientarmi meglio nel testo, andare più facilmente a trovare parole e e citazioni, sia che le abbia segnate sia che le abbia solo memorizzate.
Le implicazioni cognitive ed emotive della lettura su schermo
Wolf ha disegnato una mappa delle tecniche di lettura profonda proprie del cartaceo e difficilmente riscontrabili nel digitale perché si basano su segni, evidenziazioni, copiature, appunti a margine. Il segnare un testo (anche se possibile sullo schermo) è migliore quando passa per l’attività motoria e tattile della mano, perché rimane maggiormente impresso nella memoria, dal momento che scrivere a mano permette un ricordo maggiore.
In pratica sullo schermo è più difficile tornare indietro e si è portati a saltare in avanti. Wolf, Baron e Mangen hanno inoltre insistito in diverso modo sulle differenze affettive tra i due tipi di lettura.
Un importante studio di Mangen ha evidenziato differenze sostanziali nella memoria episodica (luoghi, posti, successione di avvenimenti) che sarebbero maggiori nella esperienza cartacea anche rispetto all’uso del Kindle, che è uno schermo ma meno distraente del tablet. La lettura su schermo comporta infatti spesso maggiori rischi di distrazione, sia rimanendo sul tema e perdendosi in ricerche pertinenti (con link e ipertesti), sia perdendosi facilmente con le distrazioni “non pertinenti” offerte dallo schermo (notifiche sullo schermo, etc…).
La lettura e la capacità di comprendere un testo è una capacità fondamentale, non solo scolastica. A partire dagli anni della prima alfabetizzazione si ripresenta quindi una differenza, una mancanza, uno scarto tra lettura su schermo e su carta. Alcune ricerche hanno mostrato come spesso i lettori hanno prestazione inferiori quando leggono su digitale rispetto al cartaceo denominando tale differenza “screen inferiority effect”.
Il contesto digitale influisce negativamente sul livello di calibrazione, che è la corrispondenza fra la percezione dell’individuo rispetto al proprio livello di comprensione e l’effettiva prestazione: chi legge in digitale tende a sovrastimare le proprie capacità. Nella fase della prima alfabetizzazione infine è importante che la capacità di codificare l’alfabeto e attivare reti visuali e di linguaggio si apprenda prima su carta e solo successivamente (scuola secondarie) su schermo, quando le reti neuronali sono consolidate, come per altro per la scrittura.

Se i nostri ragazzi stanno perdendo la capacità di leggere in profondità, come possiamo davvero capire chi stanno diventando?
Con Daniele Novara e Antonella Gorrino imparerai a valutare la crescita nell’apprendimento che l’alunno compie rispetto ai suoi punti di partenza.
Le complicazioni dell’era digitale sulla lettura
Il problema epocale è che la lettura su schermo sta influenzando le abitudini di lettura. Wolf parte da un fatto controintuitivo:
Se la maggior parte di queste ore comporta leggere su internet, che è satura di distrazioni e nella quale il pensiero sequenziale è meno importante e meno utilizzato, cominceremo a leggere in quel modo anche quando spegniamo lo schermo e prendiamo un libro (…) Più leggiamo su schermi digitali, più i nostri circuiti cerebrali rifletteranno le caratteristiche di quei particolari mezzi.”
In pratica siccome il tempo schermo ha un ruolo sempre maggiore nelle vite quotidiane, la nostra attenzione è modellata da esso: si parla di “iper attenzione” (Hayle), di “attenzione parziale continua” (Stone), di “attenzione spezzettata” (Bohn). Siamo di fronte al fenomeno della ipo-attenzione, stiamo andando verso la disattenzione diffusa.
Il tempo schermo è un tempo di intrattenimento che modifica le nostre capacità cognitive adeguandole non alla comprensione profonda e critica, ma al divertissment. Wolf evidenzia come il tempo schermo modifichi le finalità della lettura, trasformando la lettura in “distrazione divertente” (Wolf 2018. p.74). Questo slittamento ha diverse ripercussioni.
Il divertissment prevede una minor partecipazione emotiva e una minore memorizzazione. Inoltre, produce una disaffezione al leggere e ancor più al leggere letteratura per piacere e alla rilettura dei testi letterari. La funzione formativa dei classici di letteratura era di colpire emotivamente e profondamente corde diverse a diverse età. Se non ci saranno significativi cambiamenti, la lettura rischia di non essere più un elemento della formazione continua.
L’importanza della lettura su carta nella formazione
Concludendo possiamo prendere atto che nei processi di lettoscrittura siamo di fronte a un fenomeno simile ad altri apprendimenti.
Anche qui possiamo parlare di effetto di inferiorità dello schermo, valido per la scrittura soprattutto nella scolarizzazione primaria. Anche gli ebook risultano per lo più distraenti.
É importante che i genitori che praticano la lettura continuino a trasmettere tale passione attraverso l’uso di libri cartacei. Leggere è l’unico modo per trasmettere questa passione, non c’è un’età a cui smettere di proporre letture.
Testo tratto dall’articolo “Meglio leggere su carta o sui videoschermi?” firmato da Simone Lanza e pubblicato sulla nostra rivista “Conflitti“.
28 aprile 2025