Per parlare di conflitti sul lavoro, iniziamo con una domanda: come va al lavoro?
Te lo chiediamo perché il luogo di lavoro è un intreccio di relazioni. Colleghi, responsabili, clienti: ogni giorno condividiamo spazi, obiettivi e pressioni con persone diverse, portatrici di vissuti e modi di essere.
È naturale che emergano conflitti sul lavoro e per questo imparare a riconoscerli e a gestirli con consapevolezza, diventa un’occasioni preziosa di crescita personale e professionale.
Con noi imparerai ad accettare le divergenze di opinioni e a trasformale in energia ed opportunità, evitando di prendere scelte avventate o di reagire facendoci travolgere dalle emozioni.
Perché ti serve
Affrontando i tuoi tasti dolenti imparerai a gestire meglio i conflitti sul lavoro trovando opportunità per migliorare le capacità di lavorare efficacemente con altre persone.
Sarai così in grado di risolvere le problematiche organizzative in modo più lucido ed efficace e con una nuova consapevolezza delle dinamiche personali, migliorerai la collaborazione con i colleghi e sarai in grado di prendere decisioni condivise.
Infine, sarai in grado di distinguere quando il problema riguarda te stesso da quando invece si colloca all’interno di processi organizzativi: punto fondamentale per iniziare un reale cambiamento.
Ti è mai capitato di
Sentirti bloccato o bloccata in un conflitto con un collega e non sapere come uscirne? Con noi diventerai capace di leggere i segnali del conflitto e ad agire senza reagire d’impulso, uscendo dallo stallo senza danneggiare la relazione.
Vivere tensioni sul lavoro che ti tolgono energia, ti fanno dormire male e si ripresentano anche a casa dopo l’orario lavorativo? Lavorando sui tuoi tasti dolenti potrai riconoscere i meccanismi dei conflitti sul lavoro e a gestire le emozioni, così da non farti travolgere e ritrovare equilibrio tra vita lavorativa e personale.
Evitare una persona in ufficio per non affrontare un disagio irrisolto, fingendo che il problema non esista? Non accadrà più, ti aiuteremo a passare dal subire le situazione all’essere parte attiva della gestione del conflitto, trovando la giusta distanza relazionale e nuove modalità di interazione.
Sentirti in colpa per non essere riuscito o riuscita a dire quello che pensavi davvero? Scopri con noi come mantenere il controllo e dire ciò che conta senza ferire e affrontare i conflitti senza sensi di colpa, trasformandoli in occasioni di crescita personale e professionale.
Le iscrizioni a “Saper stare nei conflitti sul lavoro per agire con efficacia” sono aperte.
È possibile rivedere il primo modulo in differita.
Per informazioni: info@cppp.it oppure 0523498594
Il webinar si svolgerà in diretta con la possibilità di rivedere i singoli moduli in differita (fino a 2 mesi dalla data dell’ultimo modulo trasmesso in diretta).
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione pari a 6 ore.
Il corso è riconosciuto dal MIM. È possibile iscriversi utilizzando anche la Carta del Docente. Qui per scoprire come

Gli aspetti unici di questo corso
- Esempi concreti: per stimolare l’apprendimento.
- Interazioni con i partecipanti: attraverso strumenti di coinvolgimento.
- Attivazioni dirette: attraverso cui imparare a rileggere le situazioni conflittuali sul luogo di lavoro.
- Esperienza professionale e consolidata: basata su oltre 35 anni di ricerca e pratica.
- Strumenti pratici e concreti: metodologie e strumenti da subito applicabili e ben ancorati alle situazioni reali.
Chi sono Daniele Novara ed Emanuela Cusimano

Daniele Novara è un pedagogista, autore, counselor e formatore.
Ha fondato il CPP di cui è tuttora direttore. Ha elaborato dispositivi, tecniche, metodi e concetti innovativi nati dalla pratica quotidiana del lavoro pedagogico, dell’apprendimento e della gestione dei conflitti e che formano il Metodo Daniele Novara.
Ha introdotto in Italia il Parent Counseling, una pratica innovativa che risponde alle necessità contingenti e concrete dei genitori e che costituisce un aiuto competente per l’educazione dei figli.

Emanuela Cusimano è pedagogista, counselor ed esperta nei processi formativi sulla gestione dei conflitti per educatori, genitori e insegnanti.
Responsabile del progetto Scuola Genitori, cura le attività collegate al metodo Litigare Bene, ideato da Daniele Novara, ed è referente per i progetti territoriali CPP in tutta Italia.
Ha collaborato alla realizzazione delle Conflict Cards (uno strumento per evidenziare i problemi nei gruppi di lavoro) e ha fatto parte dello staff d’ideazione della Mostra interattiva Conflitti, litigi e altre rotture.
Con il contributo video di Fabrizio Lertora e di Sebastiano Zanolli, manager e autore.
Destinatari
Il corso “Saper stare nei conflitti sul lavoro per agire con efficacia” è rivolto a professionisti di ogni settore, in particolare a impiegati, team leader, manager, consulenti, freelance e a chiunque, all’interno del proprio contesto lavorativo, si trovi ad affrontare situazioni di tensione, disaccordo o difficoltà relazionali.
È pensato per coloro che desiderano acquisire strumenti pratici per comprendere meglio i conflitti, affrontarli in modo più consapevole e trasformarli in opportunità di crescita personale e miglioramento delle dinamiche professionali.
Struttura e metodo
Il corso “Saper stare nei conflitti sul lavoro per agire con efficacia” si svolgerà online su tre moduli:
Primo modulo dalle 17.30 alle 19.30
Esploreremo la dimensione conflittuale nei contesti di lavoro per capire come le situazioni più difficili possono diventare una risorsa. Arricchirà il primo modulo l’intervista con Sebastiano Zanolli
Secondo modulo dalle 17.30 alle 19.30
Interverrà Fabrizio Lertora.
I tasti dolenti all’interno dei contesti lavorativi.
Vedremo quali passi indietro è necessario compiere per iniziare a vivere il conflitto con un nuovo sguardo.
Esploreremo i tre passi indietro:
- non dare nulla per scontato
- evitare comandi
- non cercare il colpevole
Terzo modulo dalle 17.30 alle 19.30
Interverrà Fabrizio Lertora.
Scopriremo come affrontare al meglio il conflitto sui luoghi di lavoro, come poterlo esplicitare e come gestire i processi decisionali.
Esploreremo i tre passi avanti:
- non attaccare la persona
- l’ascolto come condivisione delle decisioni
- fare proposte

Vuoi saperne di più?
Per qualsiasi dubbio o richiesta informazioni sul corso compila il modulo sottostante oppure scrivi alla mail info@cppp.it o chiamaci ai numeri 0523498594 – 3317495412.
Domande Frequenti
Quando un conflitto al lavoro non viene affrontato in modo consapevole tende a sedimentarsi: si rimane bloccati dentro la relazione difficile, si accumula tensione, si continua a rimuginare o ad evitare la persona, e il problema finisce per occupare spazio mentale anche fuori dall’orario di lavoro.
L’energia emotiva che non trova uno sbocco produttivo diventa zavorra: si lavora peggio, ci si stanca di più, si dorme peggio e la qualità delle decisioni cala. Inoltre il mancato riconoscimento del conflitto impedisce di capire se la difficoltà riguarda me o l’organizzazione.
Il conflitto ignorato non scompare, diventa più costoso.
Un conflitto è “sano” quando, pur essendo scomodo, permette di vedere meglio le cose, porta chiarezza e apre possibilità di aggiustamento dei comportamenti o dei processi. È cioè una tensione che possiamo attraversare, senza esserne travolti, per arrivare a nuove forme di collaborazione.
Diventa invece “distruttivo” quando produce evitamento, paura del confronto, irrigidimento delle posizioni o aggressività; quando la tensione non aiuta a chiarire ma corrode.
Se il conflitto, nel tempo, apre prospettive di cambiamento è sano; se logora e blocca, è distruttivo.
Gestire bene un conflitto non significa far finta che non ci sia, ma imparare a stare dentro la situazione senza lasciarsi guidare dall’impulso.
Il primo passaggio è riconoscere cosa sta succedendo. Nominarlo invece di lasciarlo agire sottotraccia.
Il secondo è rallentare la reattività: non attaccare la persona, non partire comandando, non cercare colpevoli. Solo così si può trasformare il conflitto in opportunità. Ascoltare, mettere in comune i criteri della decisione, avanzare proposte, distinguere se il problema è relazionale o organizzativo.
Il conflitto diventa gestibile quando entra nella sfera dell’azione deliberata, non della reazione emotiva.
Il conflitto, quando viene abitato con consapevolezza, diventa una palestra di maturità professionale e umana: fa emergere i processi, chiarisce i ruoli, rende le relazioni efficaci.
Permette di passare dalla posizione passiva di chi “subisce l’ambiente” a quella attiva di chi contribuisce a trasformarlo.
Le relazioni migliorano perché diventano più nitide, le decisioni migliorano perché diventano più condivise, le organizzazioni migliorano perché distinguono meglio problemi individuali da problemi di sistema. Il conflitto, in questo senso, non è una sfortunata deviazione dal lavoro: è lavoro.




Deborah Morgagni –
Corso interessante, ma per me che avevo letto diversi libri sul tema un po’ basico e non particolarmente coinvolgente
Maria Teresa Pittelli –
Grazie per avermi dato degli spunti su cui riflettere a livello personale e professionale!
Paola Tulliani –
Grazie per la cura e la chiarezza dei contenuti esposti. Viene attivata una riflessione importante che ognuno può declinare nella propria organizzazione lavorativa. Alcune parole nodali creano un effetto di risonanza che spinge ad attivarsi verso il cambiamento e a non eludere. La sottrazione non porta soddisfazione. Grazie ancora.
Renata Giuseppina Casale –
Grazie per la possibilità offerta on line. I contenuti ed esperienze personali narrate sono molto utili per una riflessione personale.
Domenico Nardella –
Grazie per lo stile e l’ottima qualità della formazione effettuata.